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sabato 29 ottobre 2016

Step07. In Cinematography

07. I COLORI nel CINEMA

Che i colori vengano associati dalle nostre menti inconsciamente a emozioni e stati d'animo è ormai una teoria psicologica nota. Questo concetto è molto sfruttato nelle arti visive per stimolare nel pubblico determinate sensazioni.
In generale i colori caldi (giallo, arancione, rosso) suscitano gioia, forza, potenza, attività, passione, mentre i colori freddi (verde, blu, indaco, violetto) suggeriscono calma, dolcezza, riposo, contemplazione, ma anche tristezza. 

 ruota di Plutchik* 


 A volte i registi, semplicemente a seconda dei loro gusti personali o di scelte estetiche, indirizzano le sequenze del film utilizzando allo scopo determinate tonalità di colore, altre volte la scelta del colore è una scelta fortemente voluta per stimolare una certa emozione nel pubblico. Guardate il seguente video! (ogni riferimento a Stanley Kubrick* e Wes Anderson* è puramente casuale!)



Come abbiamo detto nello Step01* il turchese scuro non è altro che una tonalità di ciano che fa parte a sua volta delle gradazioni generiche del blu (info: qui* ). 
Il blu è contraddistinto da un elevatissimo numero di sfumature diverse e rappresenta uno dei colori più diffusi e apprezzati in assoluto: naturale, quindi, che abbia una presenza importante all'interno del mondo del cinema.
Questo colore si contrappone al rosso  e viene associato generalmente al cielo e al mare ( Step.06* ): immerge il pubblico in ambienti lontani, remoti, fantastici  suscitando sensazioni di rilassamento, serenità, calma, riflessione o senso di meraviglia e impotenza.

Ecco una carrellata di immagini prese da alcuni film famosi (che consiglio moltissimo!) in cui domina il blu nelle sue sfumature azzurre-turchesi:

..Vi ritrovate con quanto vi ho raccontato?..






















Scusate per l'ultima! non ho resistito!


SITOGRAFIA:



mercoledì 26 ottobre 2016

Step06. In Science

06. I COLORI nella SCIENZA

Considerando il discorso introduttivo dello Step03* che sottolinea tra altri concetti l'importanza del colore all'interno della scienza citando come esempi il funzionamento dello spettroscopio e la classificazione delle stelle, voglio soffermarmi in questo post a parlare del motivo scientifico che sta dietro alle infinite sfumature (tra cui quelle turchesi scure) del mare.


La scienza è nata con il fine di dare risposta, in un modo che si ritiene del tutto oggettivo e accettato fino a prova contraria, alle nostre domande.
Il primo scienziato a interessarsi dello studio del colore "blu" del mare fu il fisico indiano Chandrasekhara Venkata Raman* ,premio nobel per la fisica nel 1930, che, durante una traversata in nave dall'Inghilterra alla sua India si rese conto che anche con il cielo plumbeo e le onde il colore del mare rimaneva "blu":
egli formulò una teoria secondo cui erano le molecole dell'acqua a diffondere luce, ma come tutti sappiamo non è così! 

Dopo due anni di studi definì quello che oggi è comunemente conosciuto come " Effetto Raman* ": il colore del mare è legato alla diffusione della luce solare da parte delle particelle in sospensione all'interno del liquido (torbidità). In base alla loro natura fisica e chimica e alle condizioni di luminosità del cielo che si riflette sulla superficie del mare il colore dell'acqua ci appare sotto variabili sfumature di azzurro-blu.


..ma perchè proprio azzurro-blu?..

La radiazione luminosa del sole è formata da onde elettromagnetiche a diversa lunghezza d'onda che costituiscono il cosiddetto spettro elettromagnetico. Tra le onde appartenenti allo spettro del visibile il mare assorbe i raggi a lunghezza d'onda superiore e diffonde i raggi a lunghezza d'onda minore, perciò nell'acqua domina il colore indaco.

La tinta azzurra dominante può essere più o meno alterata dall'assorbimento selettivo operato dai materiali in sospensione (residui organici, argille, ecc.) e dalla colonie di organismi planctonici.

L'intensità della luce che penetra nell'acqua diminuisce progressivamente in funzione della profondità: 
il processo inizia con l'eliminazione dei raggi alle lunghezze d'onda maggiori (del rosso) andando via via verso quelle minori (viola) che vengono infine rimpiazzate dal nero.


Ciò influisce, ad esempio, nella distribuzione delle alghe rispetto alla profondità: verso la superficie si trovano le alghe verdi* che hanno appunto colore complementare al rosso, poi le alghe brune* e quindi le alghe rosse*.

eLa schiuma delle onde marine risulta bianca perchè le piccole bolle sferiche che la compongono abbracciano l'intero spettro luminoso: tutti i raggi luminosi rifratti nelle goccioline si ricompongono dando il colore bianco che è appunto la somma di tutti i colori. E lo stesso vale per la neve e per il ghiaccio.





SITOGRAFIA:
http://www.castfvg.it/zzz/ids/mare.html
http://www.nauticareport.it/dettnews.php?idx=6&pg=4299








domenica 23 ottobre 2016

Step05. In Music



05. I COLORI nella MUSICA

Capita spesso, nei momenti in cui si è persi ad ascoltare musica, di imbattersi in dei colori. Le canzoni sono un mezzo potente ed elementare che parla direttamente alla nostra anima esprimendo ciò che il parlato non riesce talvolta a comunicare. In una canzone, così come in una poesia, il colore esprime un richiamo figurativo a uno stato d'animo, a un'ambientazione, a un pensiero che l'autore tiene a farci "sentire" mediante la sua musica.

L'uso del colore "Turchese Scuro" nella musica si è rivelato essere poco usuale a causa sicuramente della sua specificità: il colore non è altro che una variazione del "Turchese" e la mia attenzione è andata a focalizzarsi proprio su quest'ultimo. Ricercando mi sono imbattuto in diversi artisti che hanno preso la parola "turchese" perfino come nome identificativo della band. Uno di questi gruppi era un gruppo pop-psych inglese che durante la sua breve esistenza, in pieni anni 60, ha rilasciato due dischi singoli a doppia faccia diventati successivamente molto amati tra i collezionisti di genere:  
''53 Summer Street" / "Tales of Flossie Fillett" e "Woodstock" / "Saynia,"


 Un altro gruppo è una band progressive rock polacca (link*) portata alle attenzioni degli appassionati dai redattori della rivista Classic Rock Society. "Turchese", il loro album omonimo di debutto è cantato in lingua polacca in un mix di voci maschili e femminili che viene accompagnato da virtuosi riff di chitarra e di tastiera.




Cercando sul web sono riuscito a trovare diverse canzoni che contengono al loro interno il "turchese", una di queste è la "ninna nanna" che compone la settima traccia del terzo album in studio, calore umano*, del cantautore italiano Nek* e intitolata "Paese Turchese":



Dormiamo un po'
fa ninna nanna oh
guarda
il paese è
turchese se
lo vuoi







Un'altra bellissima canzone della musica italiana, "Ch'io sia la fascia" del cantautore Angelo Branduardi*, canta l'amore facendo riferimento a un raro testo arrivatoci direttamente dagli Indiani d'America che, come già vi ho raccontato, amavano molto la gemma turchese andandole ad attribuire enormi poteri mistici.

Ch'io sia la fascia
che la fronte ti cinge
così vicino ai tuoi pensieri;
ch'io sia il grano di mais
frantumato dai tuoi denti selvaggi;
ch'io sia al tuo collo turchese,
caldo della tempesta del tuo sangue.




Il legame che univa gli Indiani al turchese è testimoniato anche da Peter Rowannella canzone americana "Land of the Navajo" (trovate qui* il testo)






 Il colore "turchese" riecheggia nelle tante canzoni di quei cantautori che cantano la vita e le nostre emozioni, Donovan*  diede titolo "turchese" a una canzone di rara bellezza che usa come riferimento il cielo per raccontare pensieri d'amore. Questa canzone è stata ripresa anche da Joan Baez* , cantautrice e attivista statunitense, non che compagna del recente premio nobel Bob Dylan*.

Your eyes beams like sunlight on a gull's wings

and the leaves dance and play after you
take my hand and hold it ad wouls a flower
take care with my heart, oh, darling, she's made of glass

testo completo




altro:


SITOGRAFIA


giovedì 20 ottobre 2016

Step04. In Myth

04. I COLORI nel MITO

Ogni colore suscita e rappresenta un'emozione o uno stato d'animo e può essere legato in particolar modo a un ricordo, a un evento o a un racconto.
L'esperienza del colore rimanda alla propria cultura di appartenenza che va a influire senza che neanche ce ne rendiamo conto sulla percezione che ci provoca la visione di un determinato colore.

Nei differenti contesti socio-culturali i colori afferiscono a diversi significati, pertanto l'esperienza che gli individui fanno guardando un colore non rimanda esclusivamente a una percezione fisica, ma è descrivibile come una complessa esperienza psichica legata alla sfera della comunità di cui facciamo parte.

Diverse civiltà del passato utilizzavano il Mito* per spiegare e comprendere, attraverso le gesta di dei ed eroi come personificazione dei fenomeni naturali, i tanti misteri della natura.
Molti di questi miti ruotavano intorno al colore: nel mito greco di Iris, messaggera degli dei, la dea personificava l'arcobaleno che percorreva andando dal cielo alla terra.

Guerin - Morpheus ed Iris - 1811

Fin dall'antichità la pietra turchese, che si distingue per il suo colore e per la sua "mutevolezza" (subisce infatti facili alterazioni del suo colore), ha sempre attirato attenzione. I primi ritrovamenti di monili e altri oggetti in turchese risalgono al tempo degli antichi Egizi che hanno provveduto ad assegnarle un suo posto all'interno del mito:

La dea Hathor* era per gli antichi Egizi collegata a molteplici ruoli, la sua figura era direttamente correlata con l' Archetipo* delle grande madri protostoriche, dea dell'amore, della gioia, veniva considerata madre generatrice del dio Sole e allattatrice di Horus* e del suo rappresentante, il faraone. La sua figura, però, non si limitava a questo, Hathor proteggeva l'arte, la musica, il canto garantendo agli Egizi ricchezza, ma ricopriva anche il ruolo di protettrice dei morti, accogliendoli insieme a Osiride* nell'oltretomba.

Il legame che unisce Hathor al turchese è un legame che trova radici nella zona del Sinai dove gli Egizi estraevano in gran quantità questa gemma che era parte di un simbolismo rituale nelle cerimonie religiose: in esso venivano intagliati scarabei sacri e gioielli e se ne ricavavano pigmenti per dipingere statuette, mattoni e bassorilievi. Alla dea era tributato in questa zona un grande tempio ( link* ), uno dei pochi fuori dal territorio dell'Egitto, proprio a causa della presenza congiunta di questo luogo di culto e delle miniere questa divinità iniziò ad essere chiamata "Regina del Turchese". 

Dea Hathor

Per gli Indiani Navajo il turchese rappresentava un simbolo di ricchezza materiale e spirituale, un amuleto che portava prosperità e proteggeva la salute. Non stupisce ritrovare questa pietra all'interno dei miti di questo popolo:
Estsanatlehi* ("la donna cangiante") che era una delle divinità Navajo più venerate veniva chiamata "donna turchese".

Estsanatlehi era la dea della fertilità e della ricchezza, sposa del Dio sole Tsohanoai*  , aveva la caratteristica, secondo i Navajo, di cambiare aspetto con il trascorrere dell'anno passando dalle sembianze di una fanciulla in primavera a quelle di una vecchietta con il finire dell'anno. La sua figura veniva associata al granoturco che costituiva la principale forma di nutrimento degli Indiani Navajo.

La "donna turchese" veniva considerata una divinità molto generosa, era lei che aveva creato dal guscio di alcune conchiglie l'essere umano ed era lei che, secondo le credenze, insegnava agli uomini a governare gli elementi della natura regolamentando per loro i cicli lunari e quelli mestruali.
I rituali in suo onore erano una benedizione alle varie trasformazioni che avvengono nella vita come il matrimonio o l'ingresso nella maggiore età che veniva festeggiato dai Navajo con il rituale del Kinaalda*

Dea Estsanatlehi 

martedì 18 ottobre 2016

Step03. Classification

03. I CODICI del COLORE

Fin dai tempi antichi il colore ha rappresentato per l'uomo una variabile di fondamentale importanza. A partire dalla capacità primordiale di distinguere ciò che è mangiabile da ciò che non lo è, il colore è andato a ricoprire oggi il ruolo di arbitro commerciale per la scelta di ogni genere di prodotto
(si pensi all'importanza che viene data al colore nella produzione di alimenti a favore di una maggiore appetibilità).

In ambito scientifico mi sembra doveroso citare il colore per essere alla base del funzionamento dello spettroscopio* o in astronomia per la classificazione delle stelle e della loro temperatura. (info: qui*)


Colore e temperatura relativa delle stelle

Questi ambiti sono solo alcune delle innumerevoli applicazioni del colore all'interno della nostra società. Per questo motivo si è reso necessario classificare il colore mediante codici di identificazione.

Al giorno d'oggi i principali sistemi di riferimento per classificare un colore sono i seguenti e il "turchese scuro" è identificato mediante essi con i seguenti codici:

1) il sistema RGBche è alla base degli schermi digitali (24 bit dedicati), come dice il nome, si basa sui 3 colori rosso (red), verde (green) e blu (blue): un qualsiasi colore (eccetto le porpore) è formato dalla miscela addittiva in proporzioni differenti di questi 3 colori.


TURCHESE SCURO in RGB:
Il sistema metrico esadecimale (HEX*) identifica i valori RGB del turchese con il codice: #00CED1. I valori sono: 0 Red, 206 Green, 209 Blue (su 256).  



2) il sistema CMYK(Cyan, Magenta, Yellow, Key black) è un modello quadricromatico utilizzato nella tecnologia CTP*  che va ad allineare a una lastra chiave le lastra dei colori CMY.


TURCHESE SCURO IN CMYK:
Non tutti i colori RGB hanno un corrispondente modello CMYK, il turchese scuro sì e la sua combinazione percentuale relativa è:


3) il sistema HSV*  adottato spesso dagli artisti identifica i colori mediante 3 parametri (tonalità, saturazione e luminosità) che vanno a definire lo spazio geometrico dello spettro dei colori (vedi modello di Munsell*).
La tonalità identifica il colore "puro", mentre la luminosità e la saturazione identificano rispettivamente la quantità specifica di bianco e di nero in un colore e la mia misura della sua intensità.


TURCHESE SCURO IN HSV: 
(180°, 100%, 82%)


Riporto qui una lista di altri codici secondari reperiti da questo sito* nel quale cercando un pochino potreste trovare altre conversioni particolari
(Pantone, Disney, Ford..):


RGB:       rgb(0, 206, 209)
RGBA:      rgba(0, 206, 209, 1.0)
RYB:       rosso: 0%, giallo: 40.6841%, blu: 81.9608%
Hex:       #00ced1
Decimale:  52945
Android/android.graphics.Color:       -16724271 / 0xff00ced1
HTML/CSS:  darkturquoise
HSL:       hsl(181, 100%, 41%)
HSLA:      hsla(181, 100%, 41%, 1.0)
HSV/HSB:   tonalità: 181 (180.8612), saturazione: 100 (100), valore:            82 (81.9608)
XYZ        X: 33.5799, Y: 48.7461, Z: 67.9607
xyY        x: 0.2234, y: 0.3244, Y: 48.7461
CIELab     L: 75.2931, a: -40.0363, b: -13.5193
CIELuv     L: 75.2931, u: -57.9194, v: -15.0974
CIELCH     L: 75.2931, C: 42.2573, H: 198.6586
Hunter-Lab       L: 69.8184, a: -36.3306, b: -8.8396
CMYK       turchese: 100 (1), magenta: 1 (0.0144), giallo: 0 (0),              key: 18 (0.1804)
CMY        turchese: 100 (1), magenta: 19 (0.1922), giallo: 18                  (0.1804)
YIQ        Y: 144.748, I: -123.6813, Q: -42.6265
YUV        Y: 144.748, U: 31.6188, V: -126.99
YDbDr      Y: 144.748, Db: 96.699, Dr: 275.249
YCbCr      Y: 140.306, Cb: 159.805, Cr: 37.353
YPbPr      Y: 162.338, Pb: 25.19, Pr: -103.138
Sistema Munsell dei Colori          7.5BG 7/10 (approssimativo)